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TORNA NELLE PIAZZE ITALIANE "ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA"

Promuovere l’agricoltura familiare in Italia e nel mondo, in un’ottica di ecologia integrale e di sviluppo sostenibile: questi gli obiettivi della XX edizione della campagna “Abbiamo riso per una cosa seria”. Promossa dalla FOCSIV in collaborazione con 33 organismi associati, la Coldiretti, la Fondazione Campagna Amica, la Fondazione Missio della CEI e l’Azione Cattolica Italiana, la manifestazione ha riempito molte piazze italiane lo scorso fine settimana e tornerà a riempirle i prossimi 21 e 22 maggio. I pacchi di riso della campagna tornano con un packaging rinnovato anche sulla piattaforma www.gioosto.com, l’e-commerce etico dedicato alle aziende che offrono prodotti di qualità, e sono disponibili con un’offerta minima di 6,00 euro.

34 gli interventi che saranno realizzati in 25 Paesi di Africa, America Latina, Asia ed Europa. Tutti tesi al miglioramento della condizione socioeconomica delle comunità agricole e, in particolare, di quella delle donne; alla sensibilizzazione dei giovani, affinché comprendano quali siano le potenzialità di rimanere nelle proprie terre di origine senza abbandonarle per un futuro incerto nei grandi agglomerati urbani; alla formazione dei contadini di tecniche e pratiche di coltivazione ecosostenibili, che valorizzano la qualità e la quantità della loro produzione.

La Campagna promuove una rete di persone consapevoli che insieme sostengono le comunità rurali, oggi ancora più in difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina e in tante altre parti del mondo, che richiedono politiche che portino alla sicurezza alimentare e salubrità dei cibi, che promuovano il valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, alle migrazioni e ai cambiamenti climatici. Tutti uniti per contrastare fenomeni, in Italia e nel resto del mondo, come il caporalato, il lavoro nero e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie.

“Se già la pandemia ci aveva fatto comprendere la precarietà non solo del sistema sanitario mondiale, ma anche di quello agro – alimentare la crisi odierna, provocata dalla guerra in Ucraina, sta ulteriormente aggravando la situazione alimentare già più che compromessa per milioni di persone. Una tempesta perfetta che porterà, secondo le prime analisi degli esperti internazionali, a 1,7 miliardi le persone che non avranno il diritto ad alimentazione sana. È necessario attuare modelli di produzione basati sull’agro-ecologia, che tutelino l’ambiente, la biodiversità e l’agricoltura familiare. E che, soprattutto, garantiscano l’accesso a tutti ad un cibo sano e difendano la dignità di chi lavora la terra. – ha sottolineato Ivana Borsotto, presidente FOCSIV – I pacchi di riso non solo sostengono interventi di agricoltura familiare, realizzati dai nostri soci in 25 paesi del mondo, ma sono la risposta concreta che da 50 anni, come Federazione di Organismi di cooperazione allo sviluppo, mettiamo in campo per permettere che sia i risicoltori italiani che i contadini di tutto il mondo possano continuare a coltivare le loro terre e a sviluppare una economia sostenibile che salvaguarda i frutti originari dei propri territori e che, al contempo, sia difeso il diritto ad un lavoro e ad una vita dignitosa. Questo è il modo FOCSIV di ridere per una cosa seria.”

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