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TESTIMONI DI SERVIZIO CIVILE: LA STORIA DI LAURA

“SEI MESI IN TRE FILASTROCCHE” - di Laura Pettenon, Tena (Ecuador)

 

Filastrocca del tempo che vola (o della bicicletta)

 

Il tempo sta volando,

ma io mi sto attrezzando:

ho acquistato una bici usata,

un po’ raffazzonata.

 

Ogni giorno monto in sella

e sfreccio tra le strade

della mia cittadella.

Mi sudo le salite

spingo forte i pedali,

mi godo le discese

spalanco polmoni e ali.

 

Tena, a veces

me parece

que te cruzo

por primera vez.

 

Ti vedo sotto nuove luci,

scopro che sei saliscendi,

cani randagi, buche e sensi unici.

I miei freni traballanti

sfidano taxi e carri strombazzanti.

 

Corro a più non posso,

vorrei rincorrere il tempo!

Ma superarlo non posso,

solamente stargli accanto

continuare a disfrutar

l’Amazzonia ed il suo incanto.

 

Scandire il suo ritmo

ad un ritmo più umano

naturale.

Luce di giorno

buio di notte.

 

Suoni silenzi rumori:

pedalando

raccolgo tesori.

 

Filastrocca della tenerezza (o di Ian, Jesús, Maykel, Andrés, Daniel, Adrian, Ines)

 

Mi avvicino al cancello

della scuola speciale

ancor prima di aprirlo

so già chi compare:

 

Ian sulla porta, corre da me

Hola Laura! Te extrañé!

Mi abbraccia e mi ammira

con sguardo sognante

si scioglie in un momento

se rispondo “también”.

 

Daniel Jesus Adrian

in braccio mi saltano

si aggrappano

mi riempion di baci

e senza parole

con segni universali

mi dicon la gioia

di essere uguali.

 

Maykel mi aspetta

la sedia gli sta stretta

lui vuole bajar

giocare per terra

rotolare, far la lotta

costruire e distruggere

giocar di fantasia

nel suo mondo mai fermo

ogni gesto è magia.

 

Andrés silenzioso

sul suo materasso

lo chiamo per nome

solleva la testa

gli poso una carezza

mi stringe forte la mano.

 

Ines dolce e potente

mi parla mi ascolta

e i suoi niños protegge

e intanto li sprona

e sprona anche me

a veder nella fatica

tutto il bene che c’è.

 

Filastrocca al sapore di casa (o della Bonuch Family)

 

Casa Bonuchelli

tanto grande piena immensa

che a volte ti ci perdi.

 

Ma alla fine lo sai

che non sei sola mai

e se scendi le scale

sempre un fratello

o una sorella troverai.

 

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