Testimonianze:
SANTO DOMINGO DE LOS COLORADOS: DOVE IL TEMPO CORRE TROPPO IN FRETTA - 07 NOVEMBRE 2019

Di Flavia Di Buduo

Santo Domingo de los Colorados, ore 6:30: la sveglia suona e sono già giù dal letto pronta per affrontare una nuova giornata. Assieme a me vi sono le mie compagne d'avventura, Ludovica e Francesca, con le quali condivido ogni giorno casa e lavoro.

Al progetto “Soñando Por El Cambio” la giornata inizia presto, alle 8 si esce di casa, pronte a prendere il nostro taxi di fiducia. L'autista si chiama Darwin ed ogni mattina ci aspetta pazientemente e ci accompagna a lavoro, con tanto di colonna sonora inclusa (ormai sta iniziando ad apprezzare anche lui le hit di Renga, Mengoni e Giusy Ferreri!).

Appena il taxi varca il cancello del progetto non ho neanche il tempo di pagare la corsa che già mi ritrovo fuori dall'auto, circondata da bambini sorridenti e pieni d'energia, che mi accolgono con un pimpante: “Buenos días, Flavia!”.

Sono le 8:30 e le classi hanno inizio: “Lengua y Literatura”, “Matemática”, “Estudios Sociales”, “Ciencias Naturales” e “Inglés” sono alcune delle materie a cui assistono ogni giorno.

Per ogni materia vi è un professore differente ed i bambini turnano di classe in classe in base al loro orario. Io insegno “Desarollo Humano e Integral”, per cui affronto tematiche di carattere civico, cercando di trasmetter loro qualche nozione sui diritti umani e sull'importanza del rispettare il prossimo, laddove il rispetto è uno dei principali fattori che è venuto a mancare nelle loro brevi ma intense storie di vita.

Ore 12:45, terminano le classi ed è ora dell'“almuerzo”, tutti corriamo verso la mensa, attraverso una lunga rampa di scale che collega la parte delle aule a quella degli uffici (segreteria, psicologia, infermeria e area professori). Quest'ultima è composta anche dal dipartimento di psicologia, in cui ci si occupa di alcune esigenze dei bambini e delle loro famiglie, tra cui visite domiciliari, ascolto, terapie, conseguimento di documenti e seminari.

Ore 14: iniziano i “taller”, ovvero i laboratori professionalizzanti e sportivi. Lotta olimpica, basket, calcio, pallavolo, meccanica, sartoria e cucina, nonché laboratori ludico-ricreativi per i più piccolini, animano i pomeriggi al progetto fino alle 16. Ognuno di loro partecipa al taller che più lo rappresenta, sfruttando l'opportunità d'imparare un mestiere o di praticare uno sport all'aperto.

Per concludere la giornata vi sono le docce, in cui i bambini vengono divise dalle bambine e noi volontarie dobbiamo assicurarci che tutte si lavino e che lascino i bagni in buone condizioni.

Alle 17 tutti i bambini si avviano verso il “comedor” per prendere la loro merenda e tornare a casa!

Il tempo al progetto sociale “Soñando Por El Cambio” segue un corso particolare, per cui le giornate sembrano volare ed in un battito di ciglia ti ritrovi a fine giornata, sebbene allo stesso tempo, mentre le vivi, le ore sembrano dilatarsi per la loro intensità.

I bambini sono in totale 120, con un età compresa tra i 6 ed i 17 anni, ciascuno con la propr storia e con i propri sogni nel cassetto. Anche se provengono da storie di vita molto dure e perciò portano con loro i segni di un passato poco generoso, noi volontarie crediamo fortemente che un giorno questi sogni possano uscire dal cassetto in cui sono rinchiusi e volare in alto.

Per questo camminiamo fianco a fianco a loro, cercando di realizzare il nostro meglio per poter lasciar qualcosa di concreto.

L'esperienza di Servizio Civile è un esperienza a 360°, che ti permette d'acquisire competenze in ambiti differenti e di crescere in maniera esponenziale, acquisendo la preziosa capacità d'andare oltre limiti e pregiudizi e di scoprire che al di là dei tanti “se” e dei tanti “ma”, che siamo abituati ad ascoltare ogni giorno, vi è un mondo da esplorare e da conoscere coi propri sensi.

E' un'esperienza al servizio degli altri, anche se ricevi molto più di quanto dai. Un'esperienza che ti cambia la vita!

OGGI E’ UN GIORNO MIGLIORE - 27 NOVEMBRE 2019

Ludovica Celletti

Sono ormai sette mesi che sono qui al progetto “Sonando por El Cambio” a Santo Domingo de los Tsáchilas. Che dire! Potrei scrivere un libro su tutto quello che succede qui. Non c’è giorno in cui torni a casa e dica: “Oggi non è successo nulla”, però sapete che c’è …? E’ proprio questo il bello del progetto ...

Io tutte le mattine mi alzo e dico: “la mia classe mi aspetta, oggi cercherò di insegnare qualcosa di nuovo perché è questo, fondamentalmente, il mio ruolo, ma la maggior parte delle volte mi ritrovo a dover uscire dal mio ruolo e ricoprirne un altro. A volte sono psicologa, amica, mamma, animatrice; questo perché sono bambini con un passato alle spalle difficilissimo, la maggior parte non ha genitori, vivono in situazioni di rischio, purtroppo conoscono la parola abuso e droga meglio di chiunque altro. Però, nonostante il loro passato, posso dire che sono i bambini più dolci che abbia mai conosciuto; l’amore che riescono a darti ogni giorno ti fa dimenticare tutti quei momenti in cui ho potuto pensare “Non ce la faccio”. Quindi alla domanda: Com’è una giornata tipo qui al progetto, posso dire che: iniziò tutte le mattine alle 8:30 con le mie lezioni di inglese e di informatica, accompagno e aiuto la professoressa Esthela con i più piccoli fino al momento del pranzo, forse l’unico momento in cui non sento quelle vocine che mi chiamano. La giornata prosegue nel pomeriggio con i “taller di pulseras” (braccialetti), “dibujo” (disegno), danza, volley e basket e per finire le fantastiche docce delle quattro in cui io assieme alle altre volontarie controlliamo e ci accertiamo che tutti i bimbi si lavino.

i bambini del progetto

Beh, è così che vanno le mie giornate da sette mesi a questa parte. Giornate intense e rapide allo stesso tempo. Mi sembra ieri quando i bimbi non sapevano pronunciare il mio nome e mi prendevano in giro per il mio spagnolo italianeggiante, e invece ecco qua che mancano solo quattro mesi alla mia partenza. Ma non pensiamoci adesso, la strada è ancora lunga e gli obiettivi da raggiungere ancora tanti.