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AZIONE TERRAE: COSTRUIRE ALLEANZE PER LA TRANSIZIONE AGROECOLOGICA

Di Valeria Cecconi. Nel contesto delle crescenti crisi climatiche, alimentari e sociali, l’incontro del 17 Dicembre “Agroecologia e Cooperazione Italiana: una sfida ancora aperta?”, promosso dalla Coalizione Azione TerrAE insieme a FOCSIV e con il patrocinio di AOI, ha rappresentato un momento di confronto strategico tra istituzioni, società civile, mondo della ricerca e cooperazione internazionale. L’evento si è svolto a Roma, presso la sede ENGIM, che ha ospitato e sostenuto il confronto come spazio di dialogo aperto tra cooperazione, formazione e mondo produttivo, riunendo attori chiave del panorama italiano e internazionale.

Una coalizione, non una rete

Azione TerrAE si propone come uno spazio politico e operativo condiviso, capace di rafforzare il dialogo tra i diversi livelli della cooperazione internazionale. Un approccio che punta a superare la frammentazione degli interventi, favorendo sinergie, visioni comuni e relazioni stabili tra organizzazioni della società civile, istituzioni pubbliche, enti di ricerca e attori multilaterali.

I saluti istituzionali di Giorgio Menchini, portavoce di Azione TerrAE, Giovanni Lattanzi, presidente di AOI, e Ivana Borsotto, presidente di FOCSIV, hanno sottolineato l’importanza di questo passaggio. Menchini ha richiamato il contesto globale segnato da conflitti e riarmo, denunciando il rischio che la guerra venga presentata come inevitabile e rivendicando invece il ruolo dell’agroecologia come risposta politica e culturale alle crisi. Borsotto ha posto con forza il tema del cibo come questione di civiltà, denunciando un sistema alimentare che distrugge foreste e si fonda su allevamenti intensivi, e rilanciando la necessità di "farci sentire" proprio mentre il mondo sembra andare in direzione opposta.

In questa prospettiva si inserisce il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, illustrato da Ilaria Caramia, che ha evidenziato come la Fondazione supporti la coalizione per la sua capacità di lavorare su tre assi strategici: advocacy, rafforzamento delle competenze e costruzione di alleanze. L’agroecologia rappresenta uno dei focus prioritari dell’impegno della Fondazione.

L’impegno delle istituzioni arriva con l’intervento di Luca Bianconi (DGCS – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), che ha ribadito l’interesse della cooperazione italiana a proseguire e rafforzare l’interesse per il tema alimentare. Tra le priorità indicate: interventi su larga scala, capaci di generare impatti misurabili; un approccio multi-stakeholder; e un maggiore utilizzo dei contesti multilaterali. 

Ad aggiungere un ulteriore punto di vista, la testimonianza di Louis Etienne Diouf, rappresentante di DyTAES, associazione senegalese che riunisce oltre 80 attori – organizzazioni di produttori, donne rurali, ONG, ricercatori e amministrazioni locali – e nata nel 2019 su impulso dello Stato per rafforzare l’agroecologia come risposta strutturale alle sfide del settore agricolo. Tra i principali nodi affrontati: la mancanza di manodopera giovanile, l’accesso ai mezzi di produzione, la valorizzazione dei saperi e delle culture locali, nonché il coinvolgimento attivo di donne e giovani.

Il contributo della società civile: il position paper di Azione TerrAE

Accanto ai contributi istituzionali e multilaterali, un ampio spazio è stato dedicato alle proposte della società civile. In questo contesto è stato presentato il position paper di Azione TerrAE, articolato attorno a quattro pilastri fondamentali.

La Terra: resilienza e governance

Di fronte a sfide come scarsità di risorse, cambiamenti climatici, land grabbing, frammentazione fondiaria e migrazioni, Azione TerrAE propone azioni orientate al recupero e alla gestione sostenibile delle risorse naturali, allo sviluppo di strumenti di governance inclusivi per la terra e l’acqua, al monitoraggio dei fenomeni di accaparramento delle terre e al rafforzamento delle capacità locali per la gestione e risoluzione delle dispute.

L’agrobiodiversità e la ricerca agricola

Un obiettivo centrale è il cambiamento del paradigma della ricerca agricola, verso modelli decentrati, partecipativi e orientati ai diritti degli agricoltori. Le linee di azione includono la piena implementazione del Trattato FAO sulle Risorse Fitogenetiche (ITPGRFA), la promozione di sistemi sementieri locali e banche del seme comunitarie, il sostegno alla ricerca e alla formazione sull’agrobiodiversità (con particolare attenzione alle NUS – Neglected and Underutilized Species) e il dialogo sulle politiche regionali e internazionali.

I mercati: valorizzazione dei territori

Rafforzare i mercati territoriali è considerato essenziale per ridurre la dipendenza dalla volatilità globale. Tra le azioni proposte: indagini partecipative sulle produzioni delle imprese familiari, analisi del potenziale di accesso ai mercati per i prodotti agroecologici ad alto valore aggiunto, sviluppo di filiere corte e canali diretti produttore–consumatore, accordi con le istituzioni per acquisti pubblici locali (mense scolastiche, ospedali) e sostegno alle municipalità per il potenziamento delle infrastrutture di mercato.

Donne e giovani: inclusività e giustizia sociale

Pur avendo un ruolo centrale nella produzione e nella cura, donne e giovani restano spesso esclusi dai processi decisionali. Azione TerrAE propone il rafforzamento di soggetti collettivi e spazi pubblici inclusivi, lo sviluppo di attività generatrici di reddito e imprese femminili, iniziative di advocacy per i diritti e la rappresentanza e la rimozione degli ostacoli all’accesso alle risorse, in particolare alla terra.

Tavola rotonda: alleanze e prospettive future

La seconda parte dell’evento è stata dedicata a una tavola rotonda sulle alleanze e le prospettive future della coalizione Azione TerrAE, con un confronto tecnico su politiche, programmi e strumenti operativi per la transizione agroecologica.

Il dibattito si è articolato attorno a tre assi principali: il finanziamento della transizione agroecologica nella cooperazione italiana, le politiche locali del cibo e la governance territoriale, e le raccomandazioni provenienti dalle principali iniziative internazionali, incluso il Milan Urban Food Policy Pact e il Global Forum 2025.

Tra gli interventi, Elisa Pettinati, focal point per AICS dell’Agroecology Coalition, ha illustrato l’utilizzo di strumenti di analisi dei programmi e la necessità di introdurre criteri e indicatori specifici per l’agroecologia, auspicando anche la creazione di un marker e di un budget dedicato.

Dal mondo accademico, una docente dell’Università di Torino ha presentato il lavoro del CISAO, impegnato nella costruzione di un lessico comune tra ricerca, cooperazione e politiche pubbliche. Infine, Riccardo Bocci della Rete Semi Rurali ha lanciato un messaggio chiaro: è tempo di superare la logica dei progetti a favore di processi di lungo periodo, capaci di generare apprendimento reciproco tra Nord e Sud del mondo e di mettere in relazione le transizioni agroecologiche del Nord e del Sud globale.

Elementi di innovazione emersi dal confronto

Dall’intera giornata di lavori sono emersi alcuni elementi di innovazione rilevanti per il dibattito sulla cooperazione internazionale e di particolare interesse anche per il mondo ENGIM:

  • Dalla logica dei progetti a quella dei processi: la transizione agroecologica richiede interventi di lungo periodo, capaci di accompagnare territori e comunità, superando approcci frammentati.
  • Strumenti dedicati all’agroecologia: marker specifici, criteri e indicatori condivisi, oltre all’ipotesi di budget dedicati, per rendere l’impegno delle istituzioni misurabile e verificabile.
  • Centralità dei piccoli produttori: accesso al credito, microfinanza e condivisione dei rischi della transizione, per evitare che i costi ricadano esclusivamente su agricoltori e comunità locali.
  • Approcci territoriali e multi-attore: integrazione tra politiche agricole, climatiche, alimentari e formative, con il coinvolgimento attivo di enti locali, società civile, ricerca e settore privato responsabile.
  • Connessione tra formazione, lavoro e agroecologia: un tema trasversale che apre spazi di collaborazione tra cooperazione internazionale e sistemi educativi e formativi, in particolare per giovani e donne.

In conclusione, l’incontro ha mostrato come l’agroecologia non sia soltanto un approccio tecnico, ma una proposta politica e culturale capace di orientare il futuro della cooperazione internazionale. Per ENGIM, il confronto con la Coalizione Azione TerrAE e con gli altri attori coinvolti rappresenta un’opportunità per rafforzare il dialogo tra formazione, lavoro e sostenibilità, intercettando spunti innovativi utili a costruire programmi e partenariati sempre più integrati e coerenti con le sfide globali.

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