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TESTIMONI DI SERVIZIO CIVILE: LA STORIA DI CHIARA

‘’Lasciare il proprio nido’’, di Chiara Marrese, Medellin (Colombia)

“Gli scienziati dicono che siamo fatti di atomi, ma un uccellino mi ha detto che siamo fatti di storie” (Eduardo Galeano)

Prima di partire per il mio servizio civile, mi chiedevo cosa avrei trovato: quali sfide, quali volti, quali emozioni mi avrebbero accompagnata in questa avventura. Le domande che mi pongo ora, invece, riguardano ciò che sto vivendo giorno per giorno: cosa significa davvero lasciare il proprio nido? Che impatto ha questa esperienza su di me e su chi mi circonda?

Sono stata ripescata all’ultimo momento, e la partenza è stata rapida considerando i tempi per organizzare casa,cani e documenti. Forse proprio per questo ho capito quanto, per alcune persone e in certi momenti, allontanarsi dalle proprie certezze sia utile. Lasciare il proprio nido ti obbliga a riflettere, e raccontare l’esperienza è altrettanto importante. Ogni storia è unica, ma condividere aiuta a trovare un senso comune, una connessione.Sono arrivata alla Sierra, il quartiere di Medellin dove vivo con gli altri volontari in un momento delicato, di grandi cambiamenti progettuali. La Sierra è un barrio tanto difficile quanto affascinante. È un luogo tenuto insieme dalla musica, dai bambini e dalle tante scale colorate che decorano le colline.

Qui ogni giornata è una sfida, ma anche un’occasione per scoprire la forza delle persone che ci vivono. Nonostante le difficoltà, l’energia del quartiere e dei suoi abitanti è contagiosa, e ogni sorriso che ricevi ti fa capire quanto sia importante il nostro impegno. Più in generale Medellín è una città viva, ricca di eventi e attività di ogni genere. È facile iniziare una conversazione con qualcuno per strada e ritrovarsi, giorno dopo giorno, a condividere momenti e a costruire nuove amicizie. L’accoglienza qui è sincera, aperta, e questa realtà non faceva parte del mio immaginario iniziale.Fuori da Medellín, la Colombia si svela come un mondo dentro un mondo, tutto da scoprire.

Con gli altri volontari abbiamo iniziato a esplorare i dintorni, e ogni viaggio ci arricchisce di nuove prospettive e esperienze. Ogni volta torniamo a casa con gli occhi pieni di bellezza e il cuore più leggero. Mentre scrivo, mi accorgo di quanto mi venga naturale chiamare Medellín “casa”. Questo esprime meglio di ogni altra cosa l’accoglienza di questa città e del progetto a cui sto partecipando. Il servizio civile qui ti mette alla prova 24 ore su 24, ma allo stesso tempo ti fa crescere, regalandoti esperienze indimenticabili e un profondo senso di appartenenza. Riprendendo la citazione che fa da titolo, sebbene siamo fatti di atomi, è dalle storie che siamo composti.

Ogni giorno qui, a Medellín, mi fa capire quanto questa frase sia vera. Le storie delle persone che incontro, delle vite che incrocio e della comunità che mi ha accolto formano un mosaico che, in qualche modo, diventa anche parte della mia storia. Questo servizio civile non è solo un’avventura personale, ma un intreccio di racconti che mi arricchiscono e che, spero, potrò portare con me.

 

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