TESTIMONI DI SERVIZIO CIVILE: LA STORIA DI ELENA
‘’Cammini che insegnano’’, di Elena Cicciù, Servizio Civile Universale - Tena (Ecuador)
Il progetto “Caschi bianchi per l’inclusione delle persone fragili in Ecuador” si basa principalmente sul fornire aiuti nell’ambito educativo e sociale, a studenti di differenti età. Nello specifico quest’anno il progetto prevede come beneficiari: la comunità di Huamaurco, la scuola Spiller, e varie scuole che fanno fronte a una collaborazione attuata con Caritas Tena.
Inizialmente quando si parte per il servizio civile ci sono tante domande e poche risposte, sembra quasi come se tutto sia velato da qualcosa che si può capire solo toccando con mano. Oggi io proverò a farvi capire cosa sento e vedo, anche se so che, solo in parte potranno essere comprese le parole seguenti, perché come io, allora, prima di partire provavo a crearmi un’immagine di cosa significasse vivere in un certo contesto, dall’altra parte del mondo, oggi sarà lo stesso per qualcuno che leggerà quanto è scritto di seguito, però consapevole del fatto che finché non vivi determinate situazioni e non provi specifiche emozioni, le parole arrivano fino a un certo punto.
Come accennato prima i primi beneficiari con cui ci siamo trovati a lavorare si trovano a Huamaurco, che è il nome di una comunità indigena che si trova non molto lontano dalla città di Tena, dove noi volontari diamo supporto creando lezioni di inglese e fornendo strumenti per aumentare le loro capacità, cercando di unire educazione e gioco, affinché l’apprendimento non sia statico ma dinamico.
Inoltre cerchiamo di creare spazi in cui i bambini e le bambine possano esprimere liberamente la loro creatività attraverso laboratori chiamai “talleres”. Il primo impatto che si ha è quello di entrare in una realtà educativa totalmente differente da quella a cui si è abituati in Italia, i bambini e le bambine sono molto autonomi, sin da quando sono piccoli percorrono la strada per arrivare alla scuola da soli, e non hanno paura di arrampicarsi sugli alberi nell’ora di ricreazione. Il caldo che caratterizza Tena, una città che si trova all’interno dell’Amazzonia non è indifferente. Può esserci sole e pioggia nel medesimo tempo, ma qui in Amazzonia le persone non sono destabilizzate da un po’ di acqua, e continuano indifferenti a svolgere le proprie mansioni.
L’Amazzonia è un luogo che ti insegna che non esiste cattivo o buono tempo ma solo cattivo o buono equipaggiamento. Oltre a riempirti gli occhi di colori che possono andare dal verde degli alberi, all’azzurro delle farfalle, insegna anche che non bisogna mai abbassare la guardia, perché se si rimane troppo con il naso all’insù, a osservare ciò che ci circonda si potrebbe mettere il piede su qualche serpente o insetto che non si desidera.
All’interno della scuola Spiller invece ci si dedica perlopiù a fornire appoggio a studenti e studentesse che hanno delle disabilità, in Ecuador spesso i ragazzi con disabilità non sono inclusi all’interno delle classi, come potrebbero essere in Italia, qui tutti vanno in un unica scuola e sono divisi perlopiù secondo l’età. Attualmente si è iniziato un percorso che prevede che questi ragazzi e ragazze vengano seguiti a domicilio a causa di lavori nella scuola, e questo sicuramente permette a noi volontari di scoprire un’ulteriore lato della cultura con cui ogni giorno entriamo a contatto, avvicinandoci ancor di più alla vita delle persone con cui lavoriamo. Anche qui si scopre quanto l’essenzialità caratterizzi queste famiglie, e si capisce quanto basta poco per poter affrontare la giornata.
Infine ci rapportiamo con le scuole dei dintorni di Tena, dove lavoriamo principalmente con ragazzi e ragazze di 16-17 anni per sensibilizzarli sul tema dell’educazione ambientale. Qui è molto bello vedere come l’appoggio di noi volontari possa fornire stimoli differenti perché spesso si pongono domande che spingono lo studente a trovare una soluzione pratica rispetto al contesto in cui vive, e capita che vengano paragonate la realtà italiana e quella ecuadoriana. Questo è utile per riflettere su come in ogni parte del mondo recepiamo e rispettiamo il pianeta. Una delle cose che più colpisce è vedere come in queste terre l’uomo abbia ancora un’unione con la natura, ormai perso in molti luoghi della terra, e che non si smette mai di imparare dalla natura.
Tena mi sta insegnando molto, vivere lontano da casa ti permette di andare oltre ai tuoi limiti, conoscere persone nuove ti apre la mente, e ti fa capire che il mondo è un posto bellissimo in cui ogni giorno poter ampliare i propri
