TESTIMONI DI SERVIZIO CIVILE: LA STORIA DI VERONICA
“Luce tra i Cerros di Medellín”, di Veronica Sala, Servizio Civile Universale, Medellin (Colombia)
Poco prima del mio arrivo a Medellín, qualcuno mi ha detto una frase che non ho più dimenticato: “Il barrio vede la città, ma la città non vede il barrio”. È una frase che mi ha colpito molto fin dal primo istante, ma che ho capito veramente solo dopo essere arrivata e aver conosciuto, per quanto poco, il barrio. È una frase che pesa, perché racconta di uno sguardo che non viene restituito, di una realtà che rimane invisibile a chi sta fuori.
A La Sierra, barrio sulle colline orientali di Medellín, questa invisibilità si respira: le strade ripide, le case costruite una sull’altra, le cicatrici del conflitto che si vedono e non si vedono. Ma allo stesso tempo, quello che colpisce subito è che il barrio non smette di vivere. È una comunità che resiste, che si sostiene da sola, che non si arrende. Qui, tra le mura del centro giovanile, ogni pomeriggio si accende una luce diversa: sono i bambini con i loro sorrisi, le loro domande, la loro energia contagiosa. È difficile descrivere cosa significhi essere accolti così, con tanta fiducia: ti corrono incontro senza esitazioni, ti prendono per mano, ti rincorrono e ti abbracciano per strada esordendo con un “Hola profe, te quiero”, ti offrono la loro speranza e il loro amore come se fosse naturale, come se fosse infinito.
E allora mi rendo conto che, sì, il barrio forse rimane invisibile agli occhi della città, ma non può restare invisibile a chi lo vive. Perché i volti delle persone che lo abitano lo illuminano più di qualsiasi lampione. Perché i colori delle case, i fili di panni stesi che attraversano i loro “patios”, la musica che si diffonde dalle finestre aperte e le voci che ti accompagnano mentre percorri le scale infinite de La Sierra lo rendono un luogo pieno di vita e di calore. Perché la naturalezza con cui le persone ti aprono le porte e ti fanno sentire parte della comunità, la vitalità dei bambini che riempie le strade e la solidarietà tra vicini lo fanno esistere anche se resta fuori dallo sguardo di molti. Perché il coraggio silenzioso di chi ogni giorno sceglie la vita e la voglia dei giovani di costruire alternative e di imparare lo rendono un barrio pieno di luce, speranza e futuro.
Vivere La Sierra ogni giorno significa lasciarsi attraversare da un’energia che non ti aspettavi. È un continuo scambio, un dare e ricevere che ti cambia dentro. Infatti, il servizio civile qui non è soltanto “fare qualcosa per gli altri”. Certo, siamo qui per sostenere la comunità, per accompagnare chi ogni giorno si impegna a costruire un presente diverso, per offrire ai ragazzi alternative e possibilità che spesso sembrano lontane. Siamo qui per condividere tempo, idee, giochi, sogni, per ascoltare e per imparare insieme. Ma più di tutto, è lasciarsi cambiare dalle persone che incontri ogni giorno. È scoprire che non siamo soltanto noi a “dare”, perché ogni giorno riceviamo molto di più: uno sguardo sincero, una risata improvvisa, la fiducia di chi ti accoglie senza chiedere nulla in cambio. È imparare che la resilienza non è una parola astratta, ma un sorriso che ti accoglie nonostante tutto. È scoprire che il barrio, anche se non visto dalla città, ha dentro di sé una luce che basta a illuminare molto più in là dei “cerros” che circondano Medellín, una luce che non si spegne e che ti accompagna anche quando te ne vai.
La Sierra è invisibile agli occhi di chi non la vuole guardare, ma a chi vi entra dentro resta negli occhi e nel cuore come una luce che non si spegne.
