Vuoi fare un’esperienza di volontariato all’estero? L’ENGIM ti mette a disposizione le sue strutture e la sua esperienza per farti vivere un periodo di tempo che ti cambierà la vita.

In cambio ti chiediamo di provvedere alle spese per il viaggio e di contribuire, in minima parte, a quelle dell’alloggio. Fare un’esperienza di volontariato nel Sud del mondo può cambiare una persona per sempre, è un momento di confronto con sé stessi prima ancora che con gli altri, un'occasione unica di apprendimento e di crescita.

Un'esperienza breve, di un mese per esempio, sarebbe da rendere obbligatoria per tutti i giovani, tanto grande è l'impatto in termini di comprensione della propria vita e delle potenzialità che se ne possono trarre.

Non per questo si tratta di un'esperienza adatta a tutti, soprattutto se pensiamo a soggiorni di lungo periodo, come quelli che offriamo noi dell’ENGIM. Non è facile adattarsi in Paesi così differenti dal nostro, non solo per le differenze culturali, culinarie, linguistiche, che sono gli aspetti a cui di solito si pensa quando ci si immagina in un altro contesto.

Una delle difficoltà maggiori è quella di capire cosa comunicare ed in che modo, al di là della lingua, come interpretare i segnali che arrivano dagli interlocutori e come farsi capire, quali strategie adottare per non essere fraintesi e per andare oltre lo stereotipo.

I nostri volontari sono persone che mettono a disposizione un periodo della loro vita, lasciando a casa le loro sicurezze, per immergersi in contesti depauperati dal punto di vista economico e logistico, adattandosi a condizioni di vita più spartane e aprendosi a culture ed abitudini radicalmente differenti dalle proprie.

Sono persone che, spesso, hanno studiato o sono interessati alla cooperazione internazionale, alla solidarietà tra i popoli ed alla comunicazione interculturale, che vogliono, finalmente, mettere in pratica quanto appreso durante gli studi e letto nei libri di testo. Alcuni scoprono il loro futuro e si innamorano della nuova cultura, altri scoprono degli aspetti della cooperazione che non condividono, altri ancora non reggono l'impatto emotivo della lontananza da casa.

Una cosa è certa: nessuno torna uguale, nessuno torna con meno domande di quando è partito e nessuno torna senza aver imparato nulla.