Consapevolezza del servizio
Di Luca Passeri: Non sapete chi io sia e io non conosco voi ma cercherò di raccontarvi attraverso i miei ricordi, di mostrarvi attraverso le mie parole e coinvolgervi attraverso le mie esperienze, una piccola grande sfida che può fare differenza nella vostra vita e in quella di chi deciderete di aiutare, il volontariato.
Mi chiamo Luca Passeri, sono un ragazzo italiano di 20 anni, vengo da Terni, piccola città della regione Umbria. Qui condividerò con voi la mia esperienza, in veste di volontario, presso l’organizzazione Juventude Vila Fonche, nella cittadina di Arcos de Valdevez, in Portogallo.
Sono venuto a conoscenza di questa opportunità grazie alle piattaforme del Corpo Europeo di Solidarietà e di Youth Europa che mi hanno permesso di entrare in contatto con due associazioni: Juventude Vila Fonche, associazione portoghese con sede nella città di Arcos, nonché organizzazione ospitante che mi ha formato ed accompagnato durante il mio percorso; ed ENGIM, ente nazionale italiana con sede a Roma, la quale è stata organizzazione di supporto e referenza per poter ufficialmente intraprendere questo percorso di volontariato.
Obiettivi
L'obiettivo principale è stato occuparsi del tempo libero per i bambini e ragazzi locali e per l'intera comunità ed è grazie a tale tipologia di progetti che noi giovani abbiamo modo di partecipare e assumerci la responsabilità dell'organizzazione di campi di lavoro nazionali e internazionali, scambi, campi estivi e sportivi, dando modo di vivere e sviluppare consapevolezza delle proprie capacità.
Concetti che andremo ad analizzare insieme sono la socievolezza e lo spirito di famiglia, la pazienza, la centralità di noi stessi e degli altri, la fiducia nelle nostre capacità, l’importanza dell’ascolto e del dialogo, il creare una comunità educativa oltre il ruolo specifico di ciascuno.
Il dove e il quando
Il mio progetto si è svolto ad Arcos de Valdevez, in Portogallo, con una durata di 50 giorni, dal 15 luglio al 2 settembre 2024. Gli edifici a cui ho fatto più affidamento sono stati la Pousadinha, una sorta di ostello che funge da centro d’accoglienza, supportando lo svolgimento delle attività di vario genere e ospitando gruppi o individui che desiderano soggiornarvi, e Juventude Vila Fonche, centro educativo e sede principale delle attività in cui ho svolto il mio servizio.
La mia nuova famiglia
Ho avuto l’opportunità di lavorare con persone nuove e meravigliose, disponibili nell’aiutarmi ad adattarmi a questo ambiente lavorativo; grazie a loro non c’è stata volta in cui ho esitato nel confrontarmi perché fin da subito hanno trasmesso un senso di sicurezza e, mi permetto di aggiungere, famiglia vera e propria in cui il filo tra informalità e formalità era quasi sempre molto sottile ma sempre mantenuto con equilibrio. Ho potuto io stesso contribuire alle attività, in quanto le mie idee ed opinioni sono state ascoltate, offrendo a me stesso la possibilità di mettermi in gioco e legare in modo molto genuino e spontaneo sia coi miei colleghi volontari che coi bambini a cui ho fatto da educatore ed animatore.
Il centro
Il centro è una struttura ben organizzata e fornita di tutti gli strumenti necessari per svolgere al meglio il proprio ruolo, avendo anche modo di alternarsi e variare scoprendo così numerosi ambiti in cui potresti essere capace o meno, davvero molto costruttivo e formativo. Dalla stanza dei giochi e delle attività ricreative per i bambini e i ragazzi, dando loro modo di sfogarsi ed essere se stessi; alla sala adibita ai progetti più artistici, in cui mostrano le loro doti dal disegno alla pittura; ci spostiamo alla sala del cinema concentrata per la visione sia di pellicole a fine di puro e semplice intrattenimento sia di documentari per la conoscenza; abbiamo la cucina, con la corrispettiva zona di consumazione dei pasti, che offre una notevole varietà di piatti tipici portoghesi, permettendo di avvicinarti alla cultura e tradizione tramite una visione culinaria; ci sono gli uffici dove si ha completa libertà di utilizzo degli spazi e di strumentazione varia chiedendo a chi di dovere; infine una stanza adibita nell’ultimo periodo della mia esperienza come sede centrale per l’organizzazione di un festival culturale.
Le attività
Ci si è concentrati nell’offrire ai bambini una serie di attività, di natura sia educativa che intrattenitiva. Ogni giorno durante l’arco mattutino il tema delle attività è sempre stata l’acqua, ovvero si accompagnavano i bambini alla piscina municipale oppure al fiume che attraversava la città, entrambi i luoghi sempre all’aperto, svolgendo giochi sempre di natura acquatica. Conclusi le attività della mattinata e il pranzo, si iniziava ad organizzare le attività del pomeriggio; ogni settimana aveva un tema chiave che caratterizzava lo svolgimento di questa parte della giornata, come arte e tecniche artistiche, stare a contatto con la natura, giochi olimpici, talent show, danza, etc.
Durante il mio servizio ho potuto offrire le mie capacità, in particolare, in ambito culinario per una settimana durante l’esecuzione di un progetto Erasmus +, avendo modo di interagire ed avvicinare a me ragazzi e ragazze, irlandesi e portoghesi, affascinato da così tanti miei coetanei vogliosi di viaggiare e lasciare il segno.
Infine, verso la fine del mio periodo di servizio ho partecipato sempre come volontario alla organizzazione di un festival culturale, potendo osservare per la prima volte il dietro le quinte di un evento, rimanendo affascinato dall’impegno e dalla determinazione delle persone nel creare qualcosa di così originale ed intrattenitivo per una comunità.
“Consapevolezza del servizio” e “Fare il bene e farlo bene”
Ci avviamo alla nostra conclusione, ovvero riflettiamo sul momento in cui si decide se intraprendere un percorso di servizio civile o di volontariato, la scelta di partecipare o meno è esclusiva di voi stessi ma ad essere fondamentale e determinante è la vostra consapevolezza nel saper rispondere un sì oppure un no, comprendere le proprie limitazioni e dove invece potreste eccellere saper insistere, tirando fuori grandi capacità. Bisogna impegnarsi in una società giusta, equa ed inclusiva che vada a sostenere tutti quei giovani, voi, che possono essere accompagnati e sostenuti per poter esprimere i propri talenti e coltivare i propri sogni.
Non pensiate, però, come purtroppo molti sbagliano, che tali progetti siano una pausa dalla vostra comune quotidianità o una vera e propria vacanza…niente di più sbagliato. Ciò che io ho avuto modo di creare e ciò che voi potreste avere opportunità di crescere è una speranza, speranza di vedere un mondo sorretto dalla spontaneità di aiutare e collaborare con il prossimo, rompendo ogni barriera incontrabile, linguistica, culturale o storica. Tessete le vostre relazioni nelle città, nei paesi, nelle nazioni e così inizierete a provare un senso di soddisfazione nel riconoscervi non come semplici ragazzi o ragazze di oggi ma come cittadini del mondo del domani. Promuoviamo noi stessi e gli altri per metterci in gioco nella vita segnandoci tre punti fondamentali: sviluppate un’autoconsapevolezza per comprendere le vostre e le altrui emozioni; non siate sopraffatti ed influenzati dal vostro stesso io ma conciliatevi e comprendete ciò che è giusto per voi, perché se siete in grado di aiutare per primi voi stessi allora sarete in grado di aiutare chiunque; infine, anche di fronte ad un’eventuale fallimento, non rassegnatevi ma siate orgogliosi di aver conosciuto una grande amica, la sconfitta, la quale vi accompagnerà ricordandovi sempre quanto sia amaro conoscerla, arduo superarla ma soddisfacente nell’abbandonarla.
Siate peculiari, scoprite questo incredibile e variegato pianeta e, soprattutto, riportate quell’umanità che stiamo perdendo…vivete, aiutando il prossimo, vivendo per un noi migliore.