ECOLOGIA INTEGRALE: CON LA CARITAS DEL NAPO PER FAR CRESCERE UNA NUOVA COSCIENZA AMBIENTALE
Monitoraggio e pulizia del corso dei fiumi; corsi scolastici sulle buone pratiche ambientali; iniziative di sensibilizzazione sul consumo e sul riciclo dei materiali. Sono queste alcune delle attività che l’ENGIM internazionale, e la Caritas del Napo, hanno realizzato in Ecuador per far crescere nelle popolazione una nuova coscienza ambientale.
“Tutto è nato nella prospettiva e sull’entusiasmo generato dal Sinodo sull’Amazzonia – spiega Edoardo Presti, volontario con i “Corpi Civili di Pace” nel Paese latino-americano -. Dapprima abbiamo lavorato per portare a Roma le necessità di questo territorio, ed in seguito per mettere in piedi iniziative concrete che potessero far nascere in tutta la cittadinanza una nuova attenzione verso l’ambiente”.
L’Ecuador vive, infatti, una grande contraddizione. “E’ un Paese dalle grandi risorse naturalistiche ed ambientali, per certi versi ancora vergine – continua Edoardo -, dove l’uso di prodotti alimentari di origine industriale è quasi all’inizio, ma dove, proprio per questo, l’attenzione all’ambiente e al ciclo dei rifiuti è tutta da costruire”.
L’ecologia, quindi, è il nuovo campo in cui la Caritas Ecuador, ma anche l’ENGIM, si vuole impegnare accanto ai suoi tradizionali settori di lavoro: attenzione alle marginalità sociali, immigrazione, economia sociale e solidale.
“Il nostro lavoro è stato principalmente quello di lavorare con i giovani, gli studenti e la cittadinanza di Tena per far conoscere le problematiche relative ai cambiamenti climatici, al ciclo dei rifiuti, all’inquinamento dei fiumi, al pericolo delle estrazioni minerarie e petrolifere, alle cattive abitudini di consumo, per avvicinarsi, il più possibile ad uno stile di vita teso al rifiuto zero”.
Tra le altre iniziative realizzate di recente anche incontri con la popolazione, marce e manifestazioni per portare all’attenzione delle istituzioni la necessità di lavorare tutti per la difesa dell’ambiente, ed in particolare del grande patrimonio costituito dai territori amazzonici, sovente messi in pericolo dalle estrazioni minerarie e petrolifere.
“L’ambiente è sicuramente un tema sul quale torneremo ad impegnarci – interviene Massimiliano Serpi, responsabile ENGIM per l’Ecuador -. La pandemia da COVID 19 ci ha costretto ad interrompere prima del tempo il progetto, ma nessuno di noi può tralasciare il monito che Papa Francesco ci ha lasciato in occasione del Sinodo sull’Amazzonia, la natura e l’ambiente sono una ricchezza di tutti e tutti dobbiamo lavorare per la sua difesa”.